Una delegazione ConFedersicurezza/Univ si è recata in visita alla Centrale Operativa Verisure.
Riprendiamo in proposito l'intervista di www.vigilanzaprivataonline.com a Stefan Konrad Mendez, Managing Director Verisure Italia, Associata UNIV.
Dal vostro sbarco nel 2013 avete visto prima una pandemia, con “epicentro occidentale” proprio in Italia, e ora un conflitto: questi eventi hanno avuto dei riflessi nella vostra attività?
Rispetto ad altri mercati e industrie, la pandemia non ha contratto la domanda dei nostri servizi: l’ha cambiata, come del resto ha cambiato le vite di tutti noi. La casa in pandemia è diventata un hub di lavoro, scuola e vita familiare: digitalizzazione, connessione, automazione e soprattutto sicurezza sono diventati elementi centrali. La tecnologia è oggi più che mai protagonista, la clientela è più informata ed esigente e chiede alta sicurezza. E noi investiamo costantemente in tecnologia, è il nostro mestiere di sempre. Ma nel contempo, la pandemia ha richiesto un’umanizzazione delle tecnologie. L’aspetto umano, la ricerca di empatia e la capacità di ascolto e rassicurazione, che hanno sempre caratterizzato il nostro servizio di centrale operativa, si sono enfatizzati e hanno richiesto l’elaborazione di protocolli ad hoc.
Ci può fare qualche esempio?
Abbiamo ricevuto chiamate da clienti con problemi di salute, che in noi vedevano un interlocutore fiduciario, disponibile 24/365 attraverso canali di comunicazione veloci ed efficaci: un semplice bottone SOS. Le nostre Guardie Giurate restano al telefono con il cliente fino all’arrivo dei soccorsi: così gestiamo le emergenze.
Se l’aspetto umano è cruciale, “fiducia” deve essere la parola chiave: in che modo la conquistate?
Parlano i nostri numeri. Nel 2021 abbiamo gestito 3,4 milioni di allarmi, filtrando il 99,85% dei falsi allarmi e intervenendo immediatamente nei casi di pericolo reale: la nostra centrale operativa certificata e l’addestramento delle nostre guardie giurate permettono di rispondere ad ogni emergenza in meno di 60 secondi, di verificare esattamente di cosa si tratta in real time e di reagire in maniera immediata e adeguata. Saper gestire e filtrare correttamente gli allarmi genera fiducia non solo da parte della clientela, ma anche delle realtà istituzionali con le quali quotidianamente ci interfacciamo. E la fiducia è la stessa chiave della costruzione delle nostre partnership, tecnologiche e con gli Istituti di Vigilanza Privata. La fiducia nasce dalla qualità: non è un caso che il passaparola sia una delle chiavi del nostro successo.
Tra Istituto di Vigilanza Privata, produttore di sistemi d’allarme e installatore, come vi definireste?
Siamo un provider di sicurezza. Il nostro elemento di distintività, che forse ci rende difficili da classificare secondo le distinzioni ordinarie, è che la nostra offerta si impernia su tre cardini: migliore protezione, migliore assistenza, migliore tecnologia end-to-end. Il tutto in un unico interlocutore, affidabile e certificato. La nostra mission è la soddisfazione dei nostri clienti, promuovendo la democratizzazione dell’allarme.
Democratizzazione dell’allarme…?
Fin dalla nostra fondazione, abbiamo sempre ritenuto che la sicurezza debba essere a portata di tutti perché è un bisogno e un diritto umano fondamentale. Il nostro obiettivo è far sì che attivare l’allarme diventi un gesto naturale come spegnere la luce. Dopo le telecamere e il fumogeno, stiamo infatti per integrare tecnologie di sicurezza sempre più innovative, smart e user-friendly: attivare e disattivare il proprio allarme diventerà un gesto immediato, quotidiano, automatico. Un vero cambio di mentalità che potrebbe portare benefici, a cascata, sull’intera collettività.