logo

25 luglio 2022


Il menshortage colpisce la sicurezza privata europea

Pare che in nessun paese europeo si trovi personale di sicurezza.

Lo afferma lo studio INTEL: Skills Intelligence for the Private Security Services cofirmato CoESS (dove l'Italia è rappresentata da ConFederSicurezza, cui aderisce UNIV) e UNI Europa. I due organismi cofirmatari dell'analisi rappresentano a livello europeo, rispettivamente, datori di lavoro e lavoratori del settore sicurezza privata.

E sebbene la carenza di manodopera sia particolarmente visibile al pubblico in questi tempi, l'industria di settore, secondo l'analisi, affronta il problema già da anni. Il 92% delle aziende intervistate segnala infatti crescenti difficoltà a trovare lavoratori negli ultimi 1-5 anni e il 48% delle imprese fatica a rispondere alla domanda del mercato proprio per carenza di lavoratori, segnalando nel 68% dei casi che tale carenza rappresenterà un serio problema per lo sviluppo dei prossimi cinque anni. E il fenomeno, secondo le parti sociali, è destinato a persistere e aggravarsi. Ma cosa ha portato a questo scenario?

Lo sviluppo tecnologico, accelerato dal Covid, ha cambiato la domanda, che è oggi più orientata su servizi innovativi e più complessi e che sta portando al declino le aree di servizio più tradizionali (es. il piantonamento). A fronte di questo cambio di scenario, la forza lavoro resta però dominata da uomini di mezza età che scontano scarse conoscenze in materia tecnologica, linguistica, IT. Insomma: una forza lavoro “vecchia” non solo sul fronte anagrafico, ma anche della formazione.
Il tutto in un contesto in cui l'83% degli intervistati segnala appalti al minimo ribasso, che impediscono di predisporre piani salariali e formativi adeguati.