Tonia Sperandeo, Vicepresidente di UNIV e tra le poche donne al timone di un Istituto di Vigilanza Privata in un'area particolarmente complessa. Parliamo della salernitana EUROPOLICE: 270 dipendenti tra GPG e fiduciari e un'utenza prestigiosa. Ma come se la sta cavando con i rincari del costo del lavoro?
Ci vuole dettagliare la carta d'identità della sua azienda?
Sono da 24 anni alla guida dell'Istituto di Vigilanza Privata EUROPOLICE, con sede in Castel San Giorgio (SA), che vanta un numero di dipendenti pari a 270 unità tra guardie giurate e operatori fiduciari. La nostra mission è collocarci come operatore di security e safety basando il nostro posizionamento su innovazione tecnologica, formazione specialistica, aggiornamento permanente del personale e attenzione alle esigenze del cliente con competitività nel rapporto prezzo/servizi.
EUROPOLICE ha adottato un modello di codice etico e di organizzazione e controllo esterni all'azienda per garantire maggiormente autonomia ed indipendenza. Punta di diamante dei nostri servizi sono la sicurezza presso Palazzi di Giustizia, Aziende sanitarie, uffici della Regione Campania, porti e stazioni marittime. Tutti siti ove è particolarmente avvertita la necessità di fornire servizi al passo con i tempi, specie considerato il territorio operativo fortemente gravato da fenomeni criminali.
Quanto incide il rinnovo contrattuale sulle dinamiche di mercato? L'utenza finale si mostra sensibile ai rincari del costo del lavoro?
Il mercato reagisce ancora in maniera cauta ai nuovi costi cui siamo chiamati a far fronte noi imprenditori, anche perché, almeno nel mio territorio, ci sono aziende che utilizzano altri contratti con salari che non sono allineati all'art. 36 della Costituzione, ossia si collocano sotto la soglia di povertà. Allo stato attuale l'utenza pubblica, seppur sollecitata, non ha neppure avviato un'azione di adeguamento per riconoscere i maggiori costi del personale per i servizi prestati.
Diversamente, nel privato si è riscontrata una maggiore sensibilità alle problematiche insorte.
E' tra le poche donne al timone in un settore di appannaggio ancora prevalentemente maschile: a che punto siamo con la gender equality?
Ahimè siamo ancora troppo poche. Sono al timone di EUROPOLICE dal 2000 ed ho verificato solo a livello nazionale una presenza femminile significativa! Riguardo al territorio di nostra operatività, occorre fare ancora molti passi in avanti: la presenza femminile - sia in ambito operativo sia in ambito dirigenziale – è ancora scarsa. Quindi, a mio parere, il divario di genere nel comparto sicurezza, seppur in via di riduzione, resta comunque molto ampio.