A seguito dei noti episodi di cronaca che hanno interessato il settore sicurezza nelle sue attività di presidio di strutture sanitarie, le associazioni di categoria della vigilanza privata hanno rilasciato una nota congiunta al Ministro della Salute e al Ministro dell’Interno per esporre alcune soluzioni tecniche e richiedere di partecipare all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitari istituito dalla legge n. 113 del 2020.
Tra le proposte avanzate da ASSIV, ANIVP, UNIV, Legacoop Produzione e Servizi, la costituzione di una cabina di regia unica, il cui primo step vede l’introduzione della figura del Security Manager nelle aziende ospedaliere ed un successivo affiancamento tra operatori di sicurezza privata e forze di pubblica sicurezza, in un’ottica di sinergia che potrà portare nel tempo anche ad una progressiva sostituzione degli agenti di polizia su alcune tematiche. Oltre ad arginare la piaga della violenza negli ospedali, questo consentirebbe un notevole risparmio per la committenza pubblica. Il tutto accendendo i riflettori sul riconoscimento dei livelli retributivi stabiliti dal CCNL e sul corretto impiego del personale in questi servizi, che è riservato alle Guardie Giurate (e non ad addetti al controllo accessi o portieri, come spesso invece accade).