FederSicurezza e Univ alla presentazione presso il Ministero dell’Interno
Mercoledì 14 novembre una delegazione composta da FederSicurezza e Univ, in persona del Consigliere Claudio Gatti e del Segretario Generale Anna Maria Domenici, ha preso parte all’incontro, presso il Ministero dell’Interno, per la presentazione del DBNOSP, il “Data Base Nazionale degli Operatori della Sicurezza Privata”, il cui avvio delle procedure per la messa in esercizio era già stato annunciato con apposita Circolare del 9 ottobre scorso.
Il Database, promesso e atteso da anni, sarà finalmente attivo dal 1 febbraio 2019, e dovrebbe consentire il collegamento informatico dei Registri delle gpg e degli istituti presso le Prefetture, allo scopo di costituire una base di informazioni strutturate sullo stato dell’arte del settore e, allo stesso tempo, di agevolare la semplificazione e l'accelerazione degli adempimenti amministrativi a carico di imprese e lavoratori, quali il rilascio e il rinnovo dei decreti.
Il proposito è quello di dare il via ad una vera e propria banca dati nazionale degli operatori della sicurezza privata, alla quale potranno accedere gli uffici preposti alle attività di controllo e, per i rispettivi compiti istituzionali, gli ufficiali e gli agenti di Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria.
La riunione ha poi lasciato spazio al commento della suddetta Circolare del 9 ottobre scorso, a firma del Capo della Polizia, sulla quale abbiamo già avuto modo di esprimere le nostre perplessità a tempo debito.
Per concludere, è stata anticipata la prossima emanazione del “famigerato” decreto per l’individuazione dei requisiti minimi professionali e di formazione delle Guardie Particolari Giurate, come previsto dal comma 2 dell’art. 138 del TULPS...sarebbe ora, certo, ma ci chiediamo quali sorprese potrà riservare a livello di contenuti, monte ore, materie, formatori, ecc...considerato che ad oggi l’apposita Commissione Centrale Consultiva per le attività di cui all’art. 134 TULPS non è stata ancora avviata. Ci auguriamo che il prossimo decreto non si limiti ad una mera riproposizione di quanto già previsto dal Dm 269/2010 e dal Dm 154/2009 e relativo Disciplinare, ma soprattutto che non costituisca l’ennesimo aggravio a carico delle nostre imprese, al quale ben di rado, per non dire mai, corrisponde un riconoscimento in termini di valore del servizio.