Scene purtroppo già viste, ma non meno impressionanti.
Parliamo dell'ennesimo attacco al furgone portavalori nella già tristemente nota direttrice Melfi-Candela. Armi da guerra, strategie paramilitari e l'ormai consueto blocco della carreggiata configurano le modalità operative di un vero atto di guerriglia, che ha lasciato miracolosamente illesi i lavoratori.
Quarantott'ore dopo, un altro attacco violentissimo nel Livornese. Anche qui le guardie giurate si sono salvate, nonostante i colpi di fucile diretti anche frontalmente al primo furgone portavalori che apriva il convoglio.
“Colpisce l'efferata brutalità degli assalitori, che ormai aprono il fuoco senza esitazione, nel caso di Melfi colpendo anche un autobus in transito” - ha dichiarato Anna Maria Domenici, Presidente di UNIV. “L'insicurezza nel trasporto valori sta assumendo una dimensione inaccettabile: la solidarietà di UNIV va ai lavoratori colpiti e alle loro famiglie, oltre naturalmente alle imprese - che subiscono danni incalcolabili”.
“Pensiamo – prosegue Domenici - che ogni colpo al trasporto valori sia un colpo alla sicurezza del paese e all'economia italiana, che per lo spostamento di contante dipende pressoché unicamente dal lavoro dei nostri operatori. Parliamo di un servizio essenziale per il paese, a partire dalla consegna delle pensioni, che non trova però le giuste tutele da parte delle istituzioni. La chiusura di diverse sedi locali di Banca d'Italia ha peraltro aumentato il chilometraggio da percorrere e il contante in circolazione. UNIV continuerà a battersi nel tavolo dedicato per chiedere più controlli, più intelligence, più lotta al crimine organizzato. Perché di questo si tratta e questo non può essere demandato all'iniziativa privata” - ha concluso Domenici.