E' stato presentato a Napoli lo scorso 9 Aprile il Report Federsicurezza 2019, annuale studio sul comparto della sicurezza privata ad opera della Federazione, aderente a Confcommercio, di cui è parte UNIV – Unione Nazionale Istituti di Vigilanza Privata.
Lo studio rileva una polarizzazione sempre più marcata tra le poche realtà molto dimensionate che detengono un'elevata quota di mercato e molte micro realtà che stentano a tirare avanti, con una situazione destinata peraltro ad acutizzarsi. Tuttavia anche chi vanta importanti quote di mercato marginalizza pochissimo, strangolato da costi di esercizio rappresentati in massima parte da un costo uomo per sua natura incomprimibile.
“Sono dati che non sorprendono – dichiara Anna Maria Domenici, Segretario Generale di UNIV.
Il report non è che lo specchio di situazioni e contraddizioni che le imprese associate lamentano quotidianamente: appalti al massimo ribasso e con costi-uomo inferiori ai minimi tabellari, illegittime commistioni tra portierati e servizi che dovrebbero essere esclusivi della vigilanza privata, dumping contrattuale e molte altre distorsioni”.
In un contesto simile, prosegue Domenici, non sorprende che il 17% delle imprese lavori in perdita e che il Sud soffra maggiormente: “il 47,5% delle imprese della vigilanza italiana opera in Meridione, ma il fatturato ammonta solo al 22,6% di quello nazionale - di 3,5 miliardi di euro. Oltre alle note peculiarità del tessuto sociale meridionale, il dumping sui prezzi si sente maggiormente sulla fascia bassa della domanda, core target degli istituti meno dimensionati”.
L'assenza di marginalità – prosegue Domenici – limita gli investimenti e porta gli imprenditori più spregiudicati a prendere pericolose scorciatoie, a danno dei propri lavoratori, a detrimento della qualità dei servizi e in generale ad inquinamento del mercato.
“La nostra proposta – e richiesta al decisore politico – è un ampliamento degli attuali spazi di operatività, dalla difesa della persona ai compound militari. E un sostegno fiscale, ad esempio l'applicazione di un’IVA agevolata ai nostri servizi, unitamente ad una contrazione dei costi per la formazione delle guardie, che potrebbe essere operata in sinergia con le FFOO”- conclude Anna Maria Domenici.